Riflessi di Scienza
Riflessi di Scienza
L'importanza dei Maestri.
Quanto importanti sono i Maestri per lo sviluppo intellettuale (e non) di una persona? E cosa vuol dire essere Maestro? Il filosofo della scienza dell'Università di Trento Federico Laudisa affronta l'argomento e nel farlo ci spiega anche cos'è la filosofia della scienza. E poi... ma oggi possono esistere ancora i grandi Maestri?
Grazie per l'ascolto! Per contattarci scrivi a andrea.brunello@unitn.it
Qui trovi il sito del podcast presso il portale dell'Università di Trento.
Unitrento
Andrea Brunello – 00:11
Ehi ehi, tu sì, sei tu che stai ascoltando questo podcast, io non so anche se per te è successa la stessa cosa, però nella mia vita ho avuto tanti insegnanti, però veramente pochi maestri. Che cosa intendo per maestro: per maestro intendo una persona che abbia profondamente trasformato la mia esistenza; in maniera virtuosa, in maniera bella, con una profondità che va un po' oltre la semplice conoscenza di fatti o di cose. Ecco proprio di questo andiamo a parlare oggi con Federico Laudisa, che è un professore di Filosofia della Scienza presso il Dipartimento di Lettere e Filosofia dell'Università di Trento. E con Federico parleremo di filosofia, certamente, di scienza, ma anche dell'importanza di avere maestri e di come questi maestri, almeno per lui, gli abbiano aperto delle porte di conoscenza.
Certo, mentre gli parlavo, mentre lo incontravo ho provato addirittura un po' di invidia, se vogliamo, perché l'esperienza che ci racconta è bella, è illuminante e nel nostro metadialogo di oggi andremo ad ascoltarla insieme, a esplorarla. Partiamo quindi dal suo incontro con la filosofia e dal suo incontro con Socrate.
Andrea Brunello – 01:34
Eh, lo so, ti stavi aspettando Socrate e invece ti starai chiedendo ma cosa c'entra la musica country con la filosofia della scienza, con i maestri, con Socrate? Beh, un po' perché siamo alla frontiera della conoscenza. Cioè, spingiamo un po' i limiti della conoscenza un po' più in là e in questo senso, se vogliamo, Federico è un esploratore, e un po’ la musica country ci sta in tutto ciò. Almeno io la penso così.
Andrea Brunello - 02:22
Vabbè un po’ anche perché ci piace. Dai allegra, dà un bel ritmo. Ok torniamo a noi…
Federico Laudisa – 02:28
Quando io ho incontrato la filosofia per la prima volta appunto in quella che era la prima del liceo classico, insomma il terzo anno, beh sono stato molto colpito da una cosa che poi da adulto non sento, che giustamente si ripete quando si insegnano queste cose e cioè dalla famosa maieutica di Socrate.
Andrea Brunello – 02:50
Ah, hai visto che Socrate è arrivato!
Federico Laudisa – 02:53
Cioè dal fatto che, specialmente in quell'ambito, come dire, di tempi antichi, in cui la società era molto più semplice, più sobria per motivi ovvi. C’erano molte meno cose e allora io mi figuravo questi, diciamo, dialoghi filosofici, in cui Socrate cercava di stimolare il suo interlocutore, di tirar fuori da sé i problemi, i contenuti, insomma le riflessioni. Questo aspetto mi ha affascinato subito tantissimo.
Andrea Brunello – 03:30
Ah, quindi da qui è un po' nata la tua idea di connessione allievo maestro.
Federico Laudisa – 03:35
Quindi quello già in certo senso un po' uno schema allievo - maestro. Anche se appunto, noi diciamo che Socrate non si pone come un maestro perché dice «Io non so niente di specifico, quello che cerco di fare è fare in modo che voi ragioniate. No, non sono un portatore di contenuti, dottrine e teorie», ma è sempre un rapporto, insomma, in qualche modo da allievo a maestro.
Andrea Brunello - 03:59
Eh sì, questo è il bello di Socrate che non si poneva come maestro ma in qualche modo indicava una strada, una direzione. Bene, sfumiamo la musica e continuiamo questa riflessione perché, questo incontro con Socrate ha contribuito a formare nella mente di Federico, l'importanza, dare il senso dell'importanza della relazione tra allievo e maestro.
Federico Laudisa – 04:22
Sono stato sicuramente sempre molto attento e anche affascinato dalla potenziale ricchezza del rapporto tra studente e maestro.
Andrea Brunello – 04:33
Proviamo quindi a esplorare questa relazione con degli esempi concreti.
Federico Laudisa – 04:36
Dico due cose prima su un professore che non era di filosofia, anche se era laureato in filosofia, che era professore di italiano. Faceva delle lezioni, per esempio su Dante, veramente straordinarie e garantisco che tutta la classe si svegliava da questa specie di trans, che si si verifica quando lui parlava della Commedia di Dante, al suono della campanella. Una cosa veramente, che andava così; anche ragazzi che poi per il resto non è che avessero tutto questo interesse per le materie, ma erano catturati letteralmente da questa affabulazione di questo professore veramente straordinaria.
Andrea Brunello – 05:15
Che poi non è così difficile affascinare questi ragazzi perché quello che bisogna fare è trovare la giusta connessione fra l’opera e il mondo, l'esistenza, gli impulsi, gli istinti di queste giovani e di questi giovani e quindi questo professore…
Federico Laudisa – 05:31
Sapeva essere, come dire, un collegamento fra questa opera e noi poveri ragazzetti così, di 16 anni, intenti a tutt'altro nella maggior parte del tempo.
Andrea Brunello – 05:47
Comunque era al liceo, al liceo si sa che i professori, le professoresse hanno una relazione molto più vicina gli studenti. All'università le cose sono molto diverse.
Federico Laudisa – 05:57
No, dissento completamente.
Andrea Brunello – 06:00
E cioè?
Federico Laudisa – 06:01
Dissento completamente.
Andrea Brunello – 06:03
Perché?
Federico Laudisa – 06:04
Quando poi sono andato all'università, numerosi docenti hanno svolto in modo diverso questa funzione.
Andrea Brunello – 06:11
Diciamocelo la tua esperienza Federico è così particolare… Io sono felicissimo che tu ce la stai raccontando, nutro anche un pochino di invidia per questa tua relazione con questi maestri però ammettilo, sei stato fortunato.
Federico Laudisa – 06:27
Sono stato molto fortunato.
Andrea Brunello – 06:30
Ah, ecco lo supponevo. Vuoi darci qualche dettaglio?
Federico Laudisa – 06:35
Ricordo decine e decine di meravigliose lezioni, uscendo dalle quali con i con colleghi studenti ragionavamo sulla potenza, la bellezza della presentazione.
Andrea Brunello – 06:47
Il risultato di tutti questi maestri, di tutti questi pensieri che hai avuto sulla bellezza, sulla filosofia, quello di avere creato in te un vero e proprio apprezzamento per la conoscenza, al punto che questa conoscenza è qualcosa di veramente fisico, è un'immagine che tu riesci a visualizzare.
Federico Laudisa – 07:04
Molte volte ho provato questa sensazione proprio di essere in una stanza, in fondo c’è una porta e intravedo che questa porta è socchiusa. Però vedo una grande luce là dietro, è come se ci fosse un grande tesoro lì e questo essere socchiuso mi spinge ad andrei lì e aprire e mettere il naso dentro. Questo grande tesoro è la cultura, la conoscenza, la scienza intesa nel senso più ampio possibile.
Andrea Brunello – 07:38
Aspetta, aspetta, qua siamo alla scoperta, alla ricerca di qualche cosa, sento il bisogno di un po' di musica country.
Andrea Brunello – 08:00
Scusa, scusa Federico se ti ho interrotto con questa musica. Quindi stavi dicendo che intravedi una porta, la apri e poi cosa succede?
Federico Laudisa – 08:10
Che appunto da lontano vedi che è pieno di tesori, tu vuoi entrare per coglierne alcuni insomma. E in qualche modo proprio provavo questa sensazione tra l'intellettuale; è proprio un po' il motivo come se le lezioni avessero aperto un po' di più questa porta.
Andrea Brunello – 08:29
Si hai ragione. Aspetta, aspetta che sfumiamo la musica eh, un secondo. Quindi per tornare a noi questi maestri ti hanno non soltanto aiutato a capire una tua direzione personale che poi è diventata anche una direzione professionale non soltanto tua di amore per la conoscenza, ma proprio di lavoro vero e proprio; ma poi ti hanno spinto ad essere anche tu, tu stesso un maestro.
Federico Laudisa – 08:56
Quando mi capita di vedere nelle facce degli studenti qualcosa del genere…
Andrea Brunello – 09:02
Cioè lo stupore della conoscenza che tu gli stai dando? Cioè il fatto di essere anche tu maestro?
Federico Laudisa – 09:08
Beh, provo un'enorme soddisfazione che ripaga tanti anni di lavoro faticoso con bassi stipendi eccetera eccetera, ma quel momento lì se ho attivato quella sensazione lì, beh qualcosa di buono l'ho fatto insomma.
Andrea Brunello – 09:22
Eh, ci credo, è un istinto primordiale: quando senti di aver fatto qualcosa di buono o che almeno tu percepisci come buono sei felice con te stesso. E a questo punto, eh insomma potevi immaginarlo, celebriamo con un po’ di musica.
Andrea Brunello – 09:51
Però siamo qui per parlare di qualcos'altro, non solo di maestri, anche se poi questo discorso sui maestri è veramente importante. Siamo qui per parlare di filosofia.
Federico Laudisa – 10:00
Insegno Logica e Filosofia della Scienza per i corsi di laurea in filosofia…
Andrea Brunello – 10:06
Appunto, appunto, quindi siccome insegni Logica e Filosofia della Scienza parliamo di filosofia e poi parleremo di scienza e poi insomma… La prima domanda che mi viene così a bruciapelo è: ma che cos'è la filosofia?
Federico Laudisa – 10:21
Ma secondo me la filosofia è un certo modo di porsi delle domande di principio.
Andrea Brunello – 10:27
Domande di principio tipo: perché sono qui, che cosa ci faccio su questo mondo, chi sono i miei genitori. Cose così?
Federico Laudisa – 10:34
La filosofia pone spesso domande di legittimità sui nostri modi di pensare al mondo.
Andrea Brunello – 10:42
Ho capito, quindi domande del tipo: ma è giusto che io la pensi così su questo argomento, per esempio è giusto che io creda che noi siamo gli animali più importanti che ci sono sulla terra. Ecco questa è una domanda di legittimità, almeno credo.
Federico Laudisa – 11:00
Domande di senso, domande di legittimità e quindi un certo modo di interrogarsi sul perché ci comportiamo come ci comportiamo o su cosa significa comprendere un pezzo di realtà.
Andrea Brunello – 11:15
Beh, sì, a parte gli scherzi sono tante le domande che noi ci possiamo fare sul perché, anche come società, accettiamo certe cose, non ne accettiamo altre. Prendi per esempio la questione dell'aborto. Adesso io non entrerò in questo argomento è troppo delicato. Però è giusto sapere che almeno ci sono degli strumenti che ci permettono di affrontare questo argomento con un po' di metodo: la filosofia, per esempio.
Federico Laudisa - 11:44
Un grande fattore a favore della filosofia è la capacità di rendere l'intelletto uno strumento agile; la sua capacità di muoversi in contesti diversi, la capacità di vedere somiglianze a un livello superiore, di collegare aspetti che a una prima vista possono non essere collegati.
Andrea Brunello – 12:08
Sì, certo, perché altrimenti il rischio è quello di fare grandi ragionamenti, come si dice “de panza” che può andar bene quando stai bevendo una birretta insieme ai tuoi amici al bar, però in realtà quando si fa un ragionamento sulla società o addirittura se si lavora come legislatore, per esempio, no, per decidere assieme come organizzare questa nostra società, ah beh, allora è meglio avere degli strumenti. E questa è la filosofia; almeno, insomma, una definizione che può aiutarci a capire meglio che cos'è. Ma che cos'è la Filosofia della Scienza?
Federico Laudisa – 12:45
Allora la filosofia della scienza è un insieme, diciamo di problemi, che nascono secondo me dall'interno delle Scienze. Cioè più le cose più belle in filosofia della Scienza, a mio parere, nascono quando all'interno delle scienze cominciano a sorgere dei problemi, per approfondire i quali, ci rendiamo conto che dobbiamo in qualche modo uscire dai confini della Scienza stessa.
Andrea Brunello – 13:12
Ah, interessante, quindi la filosofia della Scienza ha un po' di filosofico e un po’ scientifico.
Federico Laudisa – 13:15
In questo senso la filosofia della Scienza ha un po' di filosofico e un po' di scientifico e questo è il suo aspetto impegnativo, ma anche intellettualmente affascinante
Andrea Brunello – 13:28
E poi c’è un’eredità storica da tenere in considerazione.
Federico Laudisa – 13:32
Oltre al fatto che c'è un’eredità storica che bisogna sempre tenere in considerazione, che è anche molto interessante tenere in considerazione, cioè il fatto che per larga parte della cultura umana queste, queste due cose che noi distinguiamo come filosofia e scienza sono state un tutt'uno.
Andrea Brunello – 13:48
Beh, sì, effettivamente i grandi filosofi del passato in qualche modo erano considerati anche degli scienziati; a modo suo anche Einstein si considerava un filosofo, almeno credo. A ogni modo il dottorato di ricerca negli Stati Uniti si chiama, o anche in Inghilterra, si chiama Philosophy Doctorate – PhD; dottorato di filosofia. Federico, qual è la tua passione da filosofo interessato alla scienza?
Federico Laudisa - 14:20
La mia passione da filosofo interessato alla scienza è sempre stata la fisica.
Andrea Brunello – 14:27
Io so che tu ti consideri un filosofo che però conosci anche una buona quantità di scienza, di fisica e anche di matematica. Quindi sei più scienziato o sei più filosofo?
Federico Laudisa – 14:40
Allora intanto la filosofia della scienza non è scienza.
Andrea Brunello – 14:43
Vabbè però tocca argomenti scientifici con una certa profondità o no?
Federico Laudisa – 14:49
La Filosofia della Scienza è filosofia anche se ha degli strumenti, delle modalità di funzionamento, certo come dire ispirate per certi aspetti alla scienza. Ma è pur sempre un tipo di espressione filosofica.
Andrea Brunello – 15:02
Però io ho un po' come l'impressione che tu stia facendo il modesto; proviamo un attimo ad entrare negli argomenti che tocca la filosofia della scienza, nel particolare nella fisica che è quello che ti interessa. Puoi darci qualche esempio?
Federico Laudisa 15:16
La questione della natura, dello spazio e del tempo.
Andrea Brunello – 15:19
Ecco vedi comincio a mettere a fuoco. Quindi, domande di principio, domande di senso. Altro?
Federico Laudisa – 15:23
La natura della causalità, l'idea di legge…
Andrea Brunello – 15:27
Perché vedi è sempre importante fare degli esempi, gli esempi aiutano tantissimo. Adesso ti faccio un'altra domanda. Qual è la tua passione nella fisica? Dov'è, dov'è che concedi la tua…
Federico Laudisa – 15:40
La mia passione filosofica da filosofia delle scienze è sempre stata la fisica quantistica.
Andrea Brunello – 15:46
La fisica quantistica è una di quelle teorie piene, densissime di possibili risvolti filosofici. Basti pensare per esempio al gatto di Schrödinger che ancora oggi affascina tantissimi studenti, ma anche ricercatori no, con i suoi risvolti. Oppure ai multiversi, alla possibilità che esistano universi paralleli. A questa idea della probabilità che ci permette di essere qui, ma anche di essere dovunque nell'universo. Sono tante le domande ancora per te, è veramente bella e molto misteriosa. E a te perché interessa così tanto?
Federico Laudisa – 16:20
È la teoria più incredibilmente esatta che sia mai stata prodotta no. Cioè il livello di conferma sperimentale delle predizioni è superiore a qualunque teoria fisica esistente. La cosa singolare che a questa caratteristica si associa un grande dibattito sul significato, descrittivo, di questa teoria cioè di cosa parla esattamente la teoria?
Andrea Brunello – 16:47
Eh, di cosa parla esattamente la teoria?
Federico Laudisa – 16:50
Gli scienziati non sono affatto d'accordo su cosa sia ciò di cui la teoria parla, in particolare cosa sia ciò di cui parla una teoria così incredibilmente efficace, da cui dipende una massa crescente di tecnologia nel mondo contemporaneo, a partire dai cellulari e in avanti.
Andrea Brunello – 17:11
Senti ma hai qualche altro esempio intrigante di materia di studio della filosofia della scienza?
Federico Laudisa – 17:16
Beh, allora una questione al tempo stesso antica e tutt'ora estremamente dibattuta a metà tra filosofia e scienze, è la cura della coscienza.
Andrea Brunello – 17:29
Ecco sì sì, appunto allora ascolta, volevo proprio arrivare qui guarda. Ma la natura della coscienza, questa grande domanda delle neuroscienze, ma è possibile secondo te che la coscienza sia il risultato di fenomeni quantistici nel cervello?
Federico Laudisa – 17:46
Oddio, su questo mi trovi un pochino più, non sono un grande esperto.
Andrea Brunello - 17:55
Senti, diciamocelo io e te, tanto qui non ci ascolta nessuno. Ma le neuroscienze sono un campo scientifico oppure è fuffa?
Federico Laudisa – 18:03
È un campo ormai completamente scientifico, nel senso su cui nessuno discute che si tratti di questioni così di capriccio intellettuale.
Andrea Brunello – 18:14
Senti ma il gatto di Schrödinger era castrato?
Federico Laudisa – 18:15
Eh, vabbè dunque, togliamoci subito questa domanda difficilissima…
Andrea Brunello – 18:21
Sì, lo so che non c'entra niente, però ho sempre pensato che voi, filosofi della scienza, insomma queste cose le sapete no.
Federico Laudisa – 18:27
Ma è una trappola tremenda.
Andrea Brunello – 18:30
Allora a questo punto direi che c'è bisogno di un altro po’ di musica, cosa dici?
Andrea Brunello – 19:22
Abbiamo parlato di tante cose, abbiamo parlato di filosofia, Filosofia della Scienza, però io adesso vorrei tornare a quello che è stato il nostro discorso iniziale, quello legato ai maestri. Perché credo che sia un discorso estremamente importante: oggi ci sono dei maestri? Arriveremo anche a questa domanda, però prima di tutto Federico permettermi di chiederti: cos'è che oggi ti fa irritare veramente?
Federico Laudisa -19:52
Una cosa che mi irrita enormemente e la superficialità.
Andrea Brunello 19:55
Questo mi fa venire in mente l'Effetto Dunning – Kruger, scoperto proprio da questi due ricercatori Dunning e Kruger dell’Università della Cornell negli Stati Uniti, alla fine del secolo scorso, cioè il fatto che ci sono delle persone che sono ignoranti, oggettivamente ignoranti rispetto ad alcune cose, che però si sentono competenti, capaci. Il fenomeno è proprio questo, cioè che il fatto che tu non sai certe cose, non ti permettere di capire che non sai. Facciamo alcuni esempi: leggi un libro di meccanica quantistica un libro divulgativo, e poi tutto d'un tratto ti sembra di aver capito dei concetti profondissimi e cominci a parlarne come se tu fossi un ricercatore che lavora in quel campo da venti o trent’anni. O ancora peggio perché a volte può diventare anche molto pericoloso; ci sono alcuni, è capito a tutti immagino, di fare un corso, per esempio, per imparare ad andare in barca a vela. Fai un corso di una settimana molto bello e ti diverti e tutto a un tratto ti sembra di essere capacissimo, cioè potresti addirittura comperare una barca e affrontare il mare aperto, affrontare l'oceano. Però poi ti metti nei guai e rischi la tua vita, quella dei tuoi amici, dei tuoi familiari, che ne so addirittura di quelli che ti vengono a salvare. E questo è un fenomeno che ormai, a modo di vedere mio, insomma, colpisce la società abbastanza nella sua interezza no? Molto spesso ormai ci sentiamo capaci di parlare di tutto e su tutto. E poi che cos'altro tifa arrabbiare?
Federico Laudisa – 21:21
L’incultura, il parlare per sentito dire; questo è proprio una cosa veramente tossica.
Andrea Brunello – 21:29
Eh sì, è vero, parlare per cliché utilizzando frasi fatte da altri che a volte nemmeno veramente capiamo. Senti ma allora veramente ritorniamo all'argomento iniziale: quest'epoca oggi, secondo te, è un’epoca favorevole alla relazione allievo – maestro, maestro – allievo?
Federico Laudisa – 21:46
Ma secondo me non è un’epoca, almeno io ho questa sensazione, non è un'epoca molto favorevole per questo tipo di relazione.
Andrea Brunello – 21:58
Eppure, la mia sensazione è che proprio adesso avremmo bisogno di grandi maestri, di veri maestri. Ti va di elaborare?
Federico Laudisa – 22:05
Il grado di complessità dei problemi e delle strutture, delle società, è tale che si fa grande fatica a, come dire, assommare in un'unica persona un numero sufficiente di strumenti di interpretazione del mondo tale da rendere questa persona in grado di dare delle linee uniche, essere un riferimento, no.
Andrea Brunello – 22:31
Quindi il tuo ragionamento è che viviamo in una società che è ormai così complessa, e questo oggettivamente ormai lo possiamo vedere tutti, che è anche molto…
Federico Laudisa – 22:40
È anche molto più difficile di prima, secondo me, anche solo avvertire il bisogno di maestri.
Andrea Brunello – 22:46
Però è anche vero che la società esprime delle persone che si candidano a essere, a coprire questo ruolo di riferimento, anche nella stessa classe dirigente.
Federico Laudisa – 22:56
Ho la sensazione che il livello delle persone che teoricamente dovrebbero svolgere questo ruolo di riferimento sia molto decaduto per tanti motivi uno dei quali è mio parere è un forte diciamo attacco al valore della cultura, della formazione. Attacco alla tesi che sia fondamentale essere preparati per svolgere un ruolo di rilievo, no. Questo è un fatto di gravità enorme.
Andrea Brunello – 23:28
Forse questa classe dirigente soffre dell’Effetto Dunning-Kruger di cui stavamo parlando prima, però poi ci sono le professioni intellettuali: i ricercatori come te, i filosofi, appunto, gli insegnanti che possono fare qualcosa: possono dotare i giovani di strumenti di analisi critica della realtà.
Federico Laudisa – 23:49
Le professioni intellettuali dovrebbero fare molto da questo punto di vista, cioè dotare le giovani generazioni di strumenti di capacità per immaginare un altro mondo, perché se non lo immaginano le giovani generazioni, non vedo chi posso farlo.
Andrea Brunello – 24:02
Senti Federico, ma in questo mondo nel quale viviamo e che affrontiamo continuamente quasi fosse una grande sfida, come mai è così difficile guardare avanti con fiducia?
Andrea Brunello - 24:15
Siamo arrivati, come dire, un po' al termine di grandi cicli in tanti aspetti; quindi, ci sarebbe bisogno di nuovi visioni, nuovi scenari.
Federico Laudisa – 24:28
Eppure il nostro modello di sviluppo ci ha portato fin qui: medicina, scienza, tecnologia, pensiero, andiamo alla scoperta di nuovi mondi, riusciamo addirittura a vedere addirittura gli esopianeti di altri sistemi solari. Cosa c'è che non va con nostro modello di sviluppo?
Federico Laudisa – 24:46
È un modello che secondo me giudicato con criteri, diciamo, che tutti riterrebbero normalmente del tutto plausibili, è un modello per essere generosi molto deficitario, molto deficitario no?
Andrea Brunello – 25:02
Allora quindi ci sarebbe bisogno di maestri per indicarci una strada per eliminare questi deficit. Però non sta succedendo ed è lì che si blocca il pensiero.
Federico Laudisa – 25:16
Allora la razionalità dice che sei una procedura è molto deficitaria, forse va non dico sostituita, ma riformata. Ecco, lì il pensiero si blocca.
Andrea Brunello – 25:28
Eh già, il pensiero si blocca. Allora sai cosa Federico per non chiudere con questa nota negativa o comunque in qualche modo deprimente. Io direi di mettere un po' di sana musica. Cosa ne dici?
Federico Laudisa – 25:40
Oddio. Io su questo mi trovi un pochino più… Non sono un grande esperto…
Andrea Brunello – 25:49
Hai un senso dell'umorismo che userei definire filosofico…
Andrea Brunello – 26:21
Anche questa puntata è giunta al suo termine. Ringrazio Federico Laudisa, professore associato presso il Dipartimento di Lettere e Filosofia dell'Università di Trento, per la sua disponibilità, la sua apertura nei confronti dei tanti temi che abbiamo toccato.
Riflessi di Scienza è una produzione dell’Università di Trento in collaborazione con Arditodesio; le musiche sono originali e composte ed eseguite proprio per noi da Stefano Oss. E io ringrazio Stefano per la sua disponibilità a mettersi in gioco, a trovare sempre una chiave di lettura, come oggi, abbiamo giocato con la musica country. Quindi grazie Stefano! Riflessi di Scienza può essere scaricato e trovato nei grandi canali di podcast, quindi Apple, Spotify, Google e chiaramente anche nel sito dedicato. Io sono Andrea Brunello.
Ciao ciao.
Unitrento